Mediazione Familiare

Il termine Mediazione, deriva dal latino mediatio-onis, che letteralmente tradotto vuol dire “stare nel mezzo“, quindi la mediazione consiste proprio in questo: nel farsi assistere in una lite da uno o più soggetti terzi e imparziali, mantenendo un atteggiamento collaborativo volto a ricercare la soluzione più accettabile per le parti.Tra le varie tipologie di Mediazione, ad oggi, particolare rilievo, assume la Mediazione Familiare, anche alla luce della recente Riforma Cartabia.

Essa, consiste nell’intervento del mediatore, volto a riorganizzare le relazioni familiari tramite l’utilizzo di conoscenze sociologiche, psicologiche, e giuridiche che permettono di gestire il conflitto e dirimerlo ricreando, nella coppia, quel dialogo che nel tempo è venuto meno.

Con la Mediazione, pertanto, si mira a raggiungere accordi in merito alle principali questioni attinenti la vita dei coniugi, e della prole, che in genere risultano essere proprio le tematiche su cui si genera più ostilità, quali: l’affidamento e l’educazione dei figli, la divisione dei beni, la gestione del tempo libero, i giorni di visita del genitore non collocatario, l’assegnazione della casa familiare, la gestione delle spese extra, ecc.

All’interno del nostro ordinamento, la Mediazione Familiare è stata introdotta con la legge n. 54 dell’8 febbraio 2006, comportante la conseguente introduzione di normative ad hoc in merito alla separazione dei coniugi, come l’art.155-sexies c.c. che prevede la possibilità per il giudice, laddove ne ravvisi l’opportunità, e con il consenso dei coniugi, di rinviare la decisione al fine di esperire la mediazione per il raggiungimento di un accordo.

Ciò posto, il ruolo del mediatore non è banale, e non va confuso con quello dell’avvocato o dello psicologo, in quanto, la sua funzione non è quella di risolvere i problemi della coppia, bensì, di creare un canale di comunicazione volto al raggiungimento di un accordo che faccia sì che la convivenza con il conflitto sia più agevole e capace di evolversi insieme ai singoli soggetti.

Innovativa, in relazione alla figura del mediatore familiare nonché della mediazione stessa, è stata la sopracitata Riforma Cartabia, anche nota come L. n.206/2021.